Recensioni

Pubblicato il 28 Novembre 2022 | da Valerio Caprara

0

Il piacere è tutto mio

Il piacere è tutto mio Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Quattro appuntamenti in una camera d’albergo londinese che l’ultrasessantenne insegnante in pensione Nancy prenota con l’aitante escort dal nome fittizio di Leo Grande perché ha deciso di provare le gioie o meglio i misteri del sesso che nella vita trascorsa col defunto marito non ha mai potuto né osato concedersi.

4.3


Scabroso, ma non pruriginoso. Teatrale, ma non claustrofobico. Gestito al millimetro, ma senza risultare artefatto. Profondo e rigoroso, ma anche brillante e spiritoso. “Il piacere è tutto mio” è un film di ragione e sentimento i cui dialoghi vividi e serrati sono condotti a filo di ripresa dalla straordinaria Thompson e dal non meno bravo partner McCormack: quattro appuntamenti in una camera d’albergo londinese che l’ultrasessantenne insegnante in pensione Nancy prenota con l’aitante escort dal nome fittizio di Leo Grande perché ha deciso di provare le gioie o meglio i misteri del sesso che nella vita trascorsa col defunto marito non ha mai potuto né osato concedersi. Nancy quando si ritrova per la prima volta sola nella stanza con un uomo a cui non deve nascondere nulla perché non pesano le appartenenze sociali e familiari e men che mai la solita love story è ancora titubante, ma il ragazzo è un professionista impeccabile che ce la mette tutta per metterla a suo agio alleggerendo l’imbarazzo e la vergogna: così la sceneggiatura di Katy Brad e la regia di Sophie Hyde sull’onda del pensiero oggi definito “sex positivity” riescono via via a innescare un fuoco di fila di gag in bilico sui successivi e talvolta buffi tentativi d’identificazione e controllo delle fantasie erotiche all’interno di un rapporto mercenario. La schermaglia, nonostante che le pratiche e le situazioni intime non vengano edulcorate, è sempre raffinata ruotando con cognizione di causa sulle tematiche tabù del diritto al piacere delle donne in avanti con gli anni e quelle altrettanto censurate del corpo maschile fattosi liberamente oggetto. Sia pure obbedendo a un taglio femminista lievemente didascalico e snob, il film sfida i moralismi secondo cui lo slancio per il sesso risponderebbe a un impulso egoista e sconveniente e rivendica, al contrario, la necessità di forgiare la nostra personalità anche attraverso la cura e l’accettazione del proprio corpo e delle sue esigenze. Considerando che la messinscena gioca sull’armonico rimpallo delle battute e l’attenzione ai più impercettibili gesti, è ovvio che la chimica distillata tra la coppia dei protagonisti diventa indispensabile per rendere credibili i meccanismi psicologici: la Thompson già titolare di due Oscar e il McCormack ammirato nella serie “Peaky Blinders” non a caso vivono un percorso di consapevolezza e/o risanamento reciproci pervenendo con l’inevitabile carico di cautele, confessioni e confidenze alla sintonia che potrebbe anche funzionare come metafora dell’orgasmo in precedenza mai provato dalla donna. La sequenza finale sancisce con coerenza in questo senso un’autentica apoteosi del coraggio e il talento della fuoriclasse attrice britannica.

 

 

 

IL PIACERE È TUTTO MIO

COMMEDIA – GRAN BRETAGNA/USA 2022 

Un film di Sophie Hyde. Con Emma Thompson, Daryl McCormack, Isabella Laughland

 

 

.

 

 

 

Condividi su
Share




Torna su ↑
  • Old Movies Project

    Old Movies Project
  • Film Commission

    Film Commission
  • Archivi

  • Facebook

  • Ultimi Video – Five – Fanpage

  • Ultimi Tweet

  • Link amici