Recensioni

Pubblicato il 25 Febbraio 2021 | da Valerio Caprara

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Collective – The Dissident – Est. Dittatura last minute

Critici e cinefili si professano all’unanimità sponsor del ruolo cruciale assunto dai documentari, ma la bulimia e la dispersività imperanti nei nuovi modi del consumo di fiction riducono l’efficacia pratica del convincimento. È un altro tipico peccato di questi tempi schizofrenici perché, a ben vedere, la rete pullula di titoli incasellati nel reparto documentaristico che magari evocano sentori di abitudini degli animali o vite dei santi, mentre in realtà sono ottimi thriller, commedie, musical, fantasy sotto mentite spoglie. Prendiamo per esempio “Collective”, disponibile in streaming sulla benemerita piattaforma IWonderfull, motivato dal terribile incidente dell’ottobre 2015 a Bucarest, quando la discoteca Club Collectiv venne distrutta dalle fiamme nel corso dell’esibizione di una band metalcore. Non solo, però, vi perirono atrocemente 26 persone, ma dei circa 150 feriti ricoverati nei principali ospedali della capitale ne morirono di lì a poco quasi il doppio a causa delle ustioni o delle subentrate e galoppanti infezioni batteriche. A questo punto un giornalista occasionalmente prestato alla cronaca sportiva, Catalin Tolontan, comincia a investigare su un groviglio di circostanze che appaiono subito inquietanti e inspiegabili ed entra in contatto con il filmaker, produttore e regista Alexander Nanau: a sua volta sconvolto, quest’ultimo favorisce la formazione di un agguerrito team composto da Tolontan, la sperimentata collega Neag e il giovane Lutac che diventa protagonista di un thrilling mozzafiato ricco di personaggi degni dei capidopera hollywoodiani del genere. Senza cedere al moralismo populista di prammatica, ma anche senza mollare la presa su di un sistema marcio che coinvolge il ministro della sanità, svariati collegi giudicanti, le aziende farmaceutiche corrotte e una pubblica opinione capace solo di prodursi negli inoffensivi tic protestatari. La forza della ricostruzione, come volevasi dimostrare, non nasce dall’indignazione politica a una dimensione, bensì dalla dedizione degli autori a un cinema-cinema che non specula sull’emotività e preferisce scoprire insieme agli spettatori le trame occulte delle vicende collegate l’una all’altra da una precisa e accorta tecnica drammaturgica. Pressoché lo stesso shock si prova assistendo alla visione di “The Dissident”, da qualche giorno disponibile su #MioCinema, la prima piattaforma digitale del cinema d’autore: finanziato dalla Human Rights Foundation, il documentario consiste nell’anatomia dettagliata e appassionata del labirinto di bugie e depistaggi dietro cui si celano le scomode verità del più che probabile assassinio del giornalista riformatore militante del “Washington Post” Jamal Khashoggi all’interno dell’ambasciata dell’Arabia Saudita di Istanbul. Ricco di filmati inediti, testimonianze esclusive e persino del resoconto di un analista specializzato nei temutissimi spyware utilizzati dagli hacker per spiare gli utenti, questo vero e proprio pamphlet firmato dal premio Oscar (“Icarus”) Bryan Fogel possiede un’impronta politica fortissima che gli consente –senza attribuirsi un’ipocrita aureola d’obiettività- di randellare duramente le colpe del regime saudita e in particolare del Principe ereditario Mohammed bin Salman. Quello che interessa di più, avvince e annichilisce è, in definitiva, l’intreccio di danaro, tirannia e tecnologia che sembra estratto pari pari da una delle migliori serie tv basate sui temi della sorveglianza universale e la traballante sicurezza della privacy.

L’incandescente virulenza dei due documentari risalta ancora di più qualora venisse confrontata con una commedia in agrodolce che, in maniera alquanto spigliata e personale, sceglie invece di mescolare la finzione narrativa con la ricostruzione di un rilevante evento storico. “Est. Dittatura Last Minute”, distribuito su varie piattaforme dal nuovo e ambizioso catalogo di VatiVision, è il racconto picaresco del viaggio compiuto da tre ventiquattrenni cesenati nella Romania dell’89 ancora per poco assoggettata alla paranoica dittatura dei Ceausescu. Il seguito di situazioni grottesche in cui si ritrovano impigliati finiranno a un certo punto col metterli in guai seri, ma ciò che conta è il mix abbastanza riuscito tra il materiale d’archivio e le recitazioni ruspanti dei personaggi ospiti e ospitanti. Niente di trascendentale, ma il garbo dell’operazione sta tutto nell’impagabile stupore che si fa strada nei ragazzi romagnoli quando misurano di prima mano la distanza tra gli inossidabili miti della loro regione “rossa” e la miserrima realtà della vita pubblica e privata al di là della ex Cortina di ferro.

      

COLLECTIVE

DOCUMENTARIO-ROMANIA/LUSSEMBURGO/GERMANIA 2019  ****

Regia di Alexander Nanau

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THE DISSIDENT

DOCUMENTARIO – USA 2021   ***

Regia di Bryan Fogel

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EST. DITTATURA LAST MINUTE

COMMEDIA/DRAMMATICO – ITALIA 2020  **

Regia di Antonio Pisu. Con Lodo Guenzi, Jacopo Costantini, Matteo Gatta, Paolo Rossi Pisu

   

 

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