Recensioni

Pubblicato il 5 Maggio 2016 | da Valerio Caprara

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Captain America: Civil War

Captain America: Civil War Valerio Caprara
soggetto
regia
recitazione
intrattenimento

Sommario: Gli Avengers, subendo di malavoglia la tutela dell'ONU, si danno battaglia sui temi della libertà e la sicurezza del mondo. Anche per un blockbuster a tutto ritmo e azione il tragico nella vita è che tutti hanno le loro ragioni...

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Al recente Batman v Superman: Dawn of Justice risponde a tamburo battente Captain America: Civil War, ma più che la guerra multimilionaria tra i marchi Dc Comics e Marvel ci preoccupa l’eventualità di risultare alieni per il pubblico che disprezza il cinefumettismo e sacrileghi per quello dei fan ultraspecialistici. Proviamo dunque a prendere il film dei fratelli Russo per quello che è, un blockbuster d’azione con l’ambizione di dire la sua sui problemi più drammatici che destabilizzano la pace nel mondo e in cui lo snodo decisivo riguarda proprio la non facile riuscita del mix giusto tra l’intrattenimento popolare e il sottotesto intelligente. S’inizia non a caso con una strage in Nigeria che coinvolge troppi innocenti perché i famigerati Avengers si sono per l’ennesima volta scatenati senza cautela né cervello per sbaragliare un gruppo di mercenari al soldo dell’Hydra. A questo punto diventa improcrastinabile mettere i supereroi di fronte alle loro responsabilità, l’epoca della fede cieca nei giustizieri è finita ed è obbligatorio nonché urgente che i suddetti si rassegnino a essere sottomessi al controllo dell’ONU. Peccato che l’idea di trasformarsi in una sorta di pompieri di “pronto super intervento” divida nettamente il campo: semplificando come questo genere è solito fare le storiche impasse tra interventismo e isolazionismo, libertà e sicurezza, il comic-book di Millar e McNiven prevede che Captain America odi istituzioni e politici e voglia tenersi le mani libere e che il vanesio Iron Man arrivi, invece, ad ammettere che ogni atto violento esige forti dazi umani ed è dunque opportuno conquistare la fiducia e rispettare le ragioni di chi si vorrebbe proteggere….

Dopo avere confessato di non trovare irresistibile quest’inedita chiave drammaturgica –all’incirca il filosofema: “il tragico nella vita è che tutti hanno le loro ragioni (persino Ant-Man, Vedova nera, Spider-Man, Winter Soldier e compagnia stramba)- siamo lieti di comunicare allo spettatore non prevenuto in un senso o nell’altro che la qualità visiva e spettacolare del film è senz’altro eccellente. Potrebbe anche bastare – a patto di aggiungere che non c’è paragone col mediocre Batman v Superman, gli attori sono in palla, le sottotrame non sono eccessivamente intricate e gli inserti ironici peculiari dello stile Marvel rispondono all’intento d’essere rilassanti- se non fossimo convinti che si può pretendere qualcosa in più dalla famiglia allargata e litigiosa degli Avengers. Una volta accettato l’imperativo categorico di darci sotto con lo slancio epico in ogni nuova puntata, perché non porsi l’obiettivo di allestire un grande film al posto di un film grande?

CAPTAIN AMERICA: CIVIL WAR

REGIA: ANTHONY, JOE RUSSO

CON: CHRIS EVANS, ROBERT DOWNEY JR., SCARLETT JOHANSSON, TOM HOLLAND

FANTASY – USA 2016

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