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Pubblicato il 20 Febbraio 2010 | da Valerio Caprara

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Baciami ancora

Come nel caso di «Avatar», il critico si rallegra quando il pubblico accorre. Nulla da eccepire pertanto al cospetto del prevedibile successo di «Baciami ancora», in cui Gabriele Muccino ripresenta a dieci anni di distanza i personaggi che fecero la fortuna di «L’ultimo bacio»: anche se potrebbe sembrare una premessa ipocrita, pensiamo davvero che il regista al rientro in patria dopo la parentesi Usa disponga di un talento di narratore superiore alla media. La nuova commedia che cerca ancora una volta di distinguersi col suo mix di romanticismo, cinismo ed esistenzialismo non ci sembra, però, riuscita sia sul piano dell’intrattenimento puro che su quello dell’aggiornamento generazionale: lasciando da parte i dubbi sulla «verità» dei quarantenni in crisi (è ovvio che la tipologia sia prelevata da una porzione di realtà contemporanea, soprattutto quella del ceto medio-alto romano), il film appare ridondante nei suoi 140 minuti spalmati a grandi pennellate sullo schermo, troppo sentenzioso («la vita non ci dà sempre le cose come noi le vogliamo. Ma l’importante è che ce le dia») e spesso affettato nei dialoghi, accelerato e strattonato nel ritmo per supplire ai difetti di sceneggiatura nonché affidato a un accreditato plotoncino di attori solo in parte all’altezza del compito.

Eccoli i nostri antieroi, che a trent’anni erano in crisi e a quaranta girano su se stessi per recuperare ciò che in amore, in lavoro, in società avevano dissipato: dall’ipocondriaco Carlo -interpretato dal sempre stridente Stefano Accorsi- e Giulia (Vittoria Puccini) al commediante Marco (Pierfrancesco Favino, tendenzialmente bravo ma qui tenuto in bilico tra pathos e ridicolo involontario) e Veronica (Daniela Piazza); dall’equivoco Adriano (Giorgio Pasotti) alla ricerca del figlio abbandonato alla ex moglie Livia (Sabrina Impacciatore) al fragile ma furioso Paolo (l’ottimo Claudio Santamaria) fino al patetico Alberto (Marco Cocci), che ancora crede al patto della fuga dal mondo allegramente tradito da tutti i compari. Muccino inanella scene madri su scene madri; fa correre i fatti restando emotivamente in surplace; cerca d’incidere sfondi super-eloquenti correndo il rischio della stucchevolezza pubblicitaria; affronta il minimalismo del quotidiano, ma poi si ritrova alle prese con temi (il dovere del compromesso o della riconciliazione; il balsamo della paternità) esorbitanti per quel formato. La chiave dello show di anime mucciniane più scomposte che disperate è, del resto, abbastanza chiaro: un temerario tentativo di scovare le corde dissonanti e sublimi della normalità come accade nelle canzoni di Jacques Brel, con il risultato di riconoscersi perfettamente nell’orecchiabile e ammiccante ballata del buon Jovanotti che ne funge da leitmotiv.

BACIAMI ANCORA

REGIA: GABRIELE MUCCINO

CON: STEFANO ACCORSI, VITTORIA PUCCINI, PIERFRANCESCO FAVINO, CLAUDIO SANTAMARIA

COMMEDIA SENTIMENTALE – ITALIA 2010

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